giovedì 24 marzo 2011

Pensieri di guerra

Oggi guardando le immagini di guerra dalla Libia su Rainews mi sono ritrovata a pensare, un po' con rammarico e preoccupazione, a quanto in realta' sia sottile lo stato di "pace" in cui viviamo: sin da piccoli siamo cresciuti in una condizione di pace nel nostro paese ed intorno a noi; eravamo troppo giovani quando c'e' stata la guerra in Kosovo per realizzarne sia la vicinanza che la brutalita'.

Ma oggi, oggi, ho realizzato che c'e' la guerra giusto girato l'angolo, che gli aerei e le navi partono dai nostri porti ed aeroporti per andare a bombardare un posto a pochissimi chilometri da noi, che quello che era solo fino a poche settimane fa una alleanza dai contorni e comportamenti ridicoli ora e' aperta ostilita'.

E rimango allibita da quanto sia stato veloce passare dalla tregua alla guerra. E mi fa paura.
Paura perche' ora non sono piu' sicura come lo ero prima che il mio futuro ed il futuro dei miei figli e dei miei cari sara' senza guerra, perche' con orrore ho realizzato che la guerra non e' un fatto occorso nel passato e presente solo nei paesi lontani ed in guerra da sempre, perche' la guerra puo' essere la tua quotidianita' da un giorno all'altro, sulla quale non hai nessun controllo, dalla quale non puoi sfuggire.

Ora che sono in espatrio in una nazione dove la guerra fa ancora paura alle persone spero che questo timore rimanga e che i conflitti possano essere lontani da noi, le nuove generazioni devono avere paura della guerra, essere consapevoli della violenza e dell'orrore, rimanere sensibili a quanto sia atroce uccidere, per evitare che la guerra sia la soluzione fin troppo semplice e automatica per risolvere i conflitti.

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