giovedì 21 aprile 2011

LOTTA ALL’ULTIMO STEREOTIPO

Giovedi’ 7.4 sono stata al mio primo evento all'Istituto Italiano di Cultura qui a Monaco di Baviera! 

Io, italiana, e mio marito, tedesco, ci siamo registrati all'evento intitolato:
"Faccia a faccia. Due giornalisti a confronto - Marco Varvello e Carl Wilhelm Macke - Lotta all'ultimo stereotipo".
Cito dal volantino dell'evento:

"Italia - Germania: storia di un amore insidiato dai pregiudizi. Sui giornali dei due paesi abbondano rimproveri reciproci e stereotipi. Ma c'e' un'Italia che i tedeschi adorano e una Germania che gli italiani vogliono scoprire. Basta raccontarle.
Con due anni di iniziative in Italia e in Germania, il Goethe-Institut, Istitutivo di Cultura ufficiale della Repubblica Federale Tedesca, il collaborazione con numerosi partner, coinvolge giornalisti, vignettisti e opinionisti dei due paesi. L'obiettivo: bandire i luoghi comuni e riaccendere la curiosita' reciproca. (…) Anche l'Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera partecipa a questo progetto e dopo Alessandro Melazzini e Peter Peter, invita Marco Varvello, giornalista italiano e Carl Wilhelm Macke, giornalista tedesco, a dialogare su quanto l'Italia e la Germania hanno in comune, evidenziando curiosita' e stereotipi."


Dopo le adeguate presentazioni grazie alle quali abbiamo saputo che Marco Varvello lavora come corrispondente RAI a Berlino e Carl Wilhelm Macke lavora come giornalista free-lance tra Munich e Ferrara, l'incontro e' cominciato con la proiezione di questo cortometraggio realizzato da Bruno Bozzetto per il Goethe Institut Italien:



L’ho trovato un ottimo inizio per la discussione!

Effettivamente, se ci pensiamo solo agli stereotipi positivi, i tedeschi amano l'Italia come il paese del sole, del mare e della pizza mentre gli italiani guardano alla Germania con ammirazione per la tecnologia e per l'organizzazione ma considerandolo un paese grigio e freddo dove si mangiano solo patate!
Da una recente indagine (se non sbaglio apparsa sul Times) e' emerso quanto i tedeschi abbiano una scarsa immagine di se' come popolo e come nazione, come non siano davvero consapevoli di quanto le cose funzionino bene in Germania e dell'incredulita' che manifestano in occasione di articoli o riconoscimenti proprio della qualita' dei servizi e della vita e dell'economia e della tecnologia, arrivando spesso a pensare che il risultato positivosia sia solo frutto di un errore grossolano. Personalmente posso confermare: mio marito si e' spesso lamentato di quanto le cose non funzionino in Germania lasciandomi spesso allibita dall'inconsistenza delle sue lamentazioni! Il suo espatrio di 4 anni gli e' servito, pero’, a riconoscere ed apprezzare invece la realta'!!!!

Marco Varvello ha raccontato la sua esperienza come corrispondente estero citando quanto proprio gli stereotipi pesino sul lavoro di giornalista, quanto si ricorra alla retorica per dare alla gente quello che in realta' vuole sentirsi dire, non necessariamente quindi parlando di quello che succede davvero.

Carl Wilhelm Macke non ha potuto che confermare: anche la stampa tedesca e' purtroppo vittima di questo meccanismo tale per cui la morte di una persona culturalmente e storicamente importante viene volutamente ignorata per dare invece peso solo agli scandali della politica italiana.

Interessante e' stata la sua citazione della realta' del volontariato in Italia: i media ignorano l'altra Italia perche' apparentemente l'audience vuole conoscere e sentire solo gli stereotipi e il gossip di bassa lega invece di volersi interessare alle cose che funzionano, e anche bene, appunto perche’ non rientrano nello stereotipo, questa volta negativo, di paese di furbi e fannulloni.

7.4.11 - (Da sx) Macke, Sattler e Varvello

Tra il pubblico c'e' chi ha invece obiettato che la stampa non dovrebbe utilizzare la retorica quanto invece produrre contenuti di qualita': la sete di cultura e di approfondimento e', infatti, molto di piu' diffusa di quello che la stampa in realta' pensi. E io condivido a pieno quest'opinione.

Il dibattito, con l'intervento del pubblico e' inevitabilmente scivolato sulla censura dell'informazione in Italia e sulla scarsa qualita' delle informazioni, l'abbassamento progressivo del livello delle trasmissioni e della consapevolezza in etica civile, passando dalla polemica sui recenti fatti di gossip-cronaca-politica italiana.

Peccato, perche' cosi' la discussione e' stata portata fuori tema troncando cosi' il confronto sugli stereotipi. Il moderatore Florian Sattler si 'e fatto secondo me trasportare troppo dalle emozioni della sua vita passata a Roma e non ha domato con polso sicuro gli argomenti.
Nota molto positiva: dopo l'evento, fermi ad un semaforo, ho approcciato un "buonasera" a due signore che avevo riconosciuto tra i partecipanti. Dopo un paio di commenti sull'evento decidiamo di andare a cena insieme in un ristorante tipico bavarese li vicino.

La serata non poteva avere conclusione migliore!

Le due signore, tedesche, Juliane e Waltraud, hanno vissuto una parte della loro vita Roma ed e' il motivo per il quale conoscono cosi' bene l'italiano. Chiacchieriamo per una buona oretta e alla fine ci scambiamo i numeri di telefono per incontrarci ancora.

Sono andata a dormire in brodo di giuggiole, non sapete quanto sono contenta di essere a Munich! :)

Bis bald!
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